EOLO PERFIDO

La perfidia umana fotografata da Eolo Perfido. Sevizie, torture, elettroshock, aguzzini dalle sembianze sataniche. Questa la critica che il docente della Scuola Romana di Fotografia di San Lorenzo fa della società americana. Bandiere a stelle e strisce ostentatamente manifeste in pose che rappresentano l'uomo nel suo dramma. L'urlo passa attraverso l'immagine. Una bambina dagli occhi innocenti, avvolta nel corpo dalla bandiera americana, posa per mano di una donna dalle fattezze di una angoscia grottesca. L'infanzia perduta si risolve in uno straziante lamento. Visi non umani, deformati, la perversione umana che riecheggia in ogni scatto. Una dimensione inquietante che assume le tinte di un film di David Lynch e la stessa energia dirompente dei video di Chris Cunningum.

 

Il regista americano con la sua arte deformante e la sua forte carica critica nei confronti degli eccessi della società americana ristagna nel roboante silenzio trasmesso dalle trenta fotografie di Perfido. I corpi umani diventano simbolo di una società viziata. Colli sproporzionati nella loro lunghezza, bocche distorte in espressioni inusitate, corpi androgini, uomini mutati in pura disperazione. La stessa realtà disumanizzata che si riscontra anche nell'arte del video-maker Chris Cunningum. Un prete dalla postura angelicamente illuminata tiene in mano un computer acceso mentre un uomo manifesta la propria disperazione ai suoi piedi. Un aguzzino con la fronte aggrottata infierisce con i cavi per l'elettroshock sul condannato. Le vittime e i carnefici si alternano con la stessa spiazzante simbologia enfatizzata ma allo stesso modo rappresentano nel profondo una verità che, senza deformazione di corpi, si verifica realmente. Guantanamo ne è prova.

 

di Francesca Orsi

(da www.rivistaonline.com)

 

Fotografo di moda e pubblicitario, Eolo Perfido ha realizzato importanti campagne commerciali, copertine ed editoriali per riviste internazionali come Vision (China), Vogue Russia, Max Ukraine, New York Times, Pink. Nelle sue opere cupe e seducenti, Eolo filtra la realtà attraverso l’obiettivo fotografico restituendo una visione crudele della contemporaneità. Nella serie Propaganda, qui presentata accanto alle atmosfere senza tempo di Arkhee, la bandiera a stelle e strisce, simbolo dell’american way of life, diviene un feticcio che lega le immagini in un amaro balletto. Scenari dell’anima desertici e spettrali come riarse highways texane dove l’american dream agonizza lentamente sotto il sole cocente.

 

“La serie Propaganda nasce da un riflesso istintivo. Sono convinto che cercare di capire l’America di oggi porti ad una comprensione delle incongruenze e paradossi che delineano il mondo, delle differenze tra un nord ed un sud, tra l’opulenza di una società democratica e liberale e la povertà delle popolazioni che non hanno accesso a questo reddito.

 

L’America, il paese delle pari opportunità, delle libertà individuali, l’America multietnica costruita dal lavoro di milioni di immigrati, e cresciuta anche con il sangue delle rivoluzioni e delle condanne a morte. Perchè anche l’America ha avuto le sue di rivoluzioni ed i suoi rivoluzionari. Gli stessi che sbandiera in un angolo di mondo per poi rinnegarli a poche centinaia di chilometri.

 

Queste immagini dipingono un’America nella sua decadenza. Eppure non sono antiamericano. O meglio non riesco ad esserlo. Forse perchè ho visitato spesso gli Stati Uniti. Perchè sono stato affascinato dagli americani, dal loro modo di vedere il mondo o meglio di immaginarlo. Quando si parla di Utopia è facile farsi venire alla mente il disastro che è stato il comunismo nelle sue realizzazioni storiche. Eppure a mio avviso esiste anche un’utopia americana. Un sogno irrealizzabile, nonostante la forza del loro apparato politico/economico.

 

Quello di un paese guida, un paese apparentemente forte capace di guidare un mondo che lo guarda come modello da imitare ma anche come nemico da abbattere.

 

L’America che ho avuto la fortuna di vedere è la stessa America che manda i suoi giovani a combattere guerre non loro. È la stessa America che ha rovesciato governi e sporcato di sangue la sua bandiera. L’America che alimenta rabbia e risentimento.

 

Mi piace pensare che ogni paese democratico sia lo specchio del suo popolo. L’America è gli Americani quindi. In questa mia serie cerco di raccontare la decadenza del loro sogno, nei suoi aspetti forse più banalmente visibili ma per questo a mio avviso più oscuri.”

 

 

La mostra con le serie “Arkhee” e “Propaganda” di Eolo Perfido sarà ospitata nella chiesa di San Bernardo di Pigna dal 6 ottobre al 9 dicembre. All’inaugurazione del 6 ottobre alle 16,00 sarà presente l’autore.