AUTUNNONERO 2007: UN BILANCIO
Il passaggio dall’infanzia all’adolescenza, si sa, è un momento delicato, complesso e in qualche modo traumatico. Autunnonero è nato l’anno scorso e il suo successo è stato una rivelazione e una sorpresa. Più che un festival, all’inizio pareva una sorta di contenitore, ricettacolo delle passioni di uno studioso di folklore, quale sono, alla sua prima esperienza come organizzatore e direttore artistico.
Nessuno si sarebbe mai aspettato un successo simile, soprattutto alla luce dei pochi fondi a disposizione e del luogo non proprio vicino, Triora, in cui si svolgeva il Festival. Ma l’alchimia nata dalla passione di pochi ragazzi e l’entusiastico coinvolgimento di ospiti di livello nazionale e internazionale ha dato corpo e prestigio all’idea, destando l’interesse della gente e dei media. Un prestigio nato anche da quegli elementi, già evidenti dall’inizio, che avrebbero costituito la base della seconda edizione della manifestazione, ossia l’attenzione per i contenuti, la cura maniacale per i dettagli, la grafica ricercata, una promozione moderna ed efficacie, e la vocazione di Festival Internazionale.
Terminata la prima edizione, si è trattato di mettere a frutto l’esperienza maturata e i risultati raggiunti; così Autunnonero è passato all’adolescenza.
Il primo cambiamento è stato la nascita di un’associazione culturale quale organizzatrice della manifestazione e fucina di idee; quindi la creazione di un Comitato Scientifico col compito di supervisionare i contenuti degli eventi con competenza e autorità. Questo ha riunito da subito gli ospiti della prima edizione, attirandone poi a mano a mano altri, colpiti e affascinati dal progetto. Oggi il Comitato conta 22 iscritti tra studiosi, ricercatori e professionisti in ogni campo dell’arte.
Il cambiamento più grande è stato tuttavia l’ampliamento della formula nata con la prima edizione. L’idea dei weekend tematici è stata infatti ingrandita sia a livello temporale, con 3 mesi di eventi, sia a livello spaziale, con 5 Comuni della Provincia di Imperia coinvolti. La ricerca dei luoghi è stata lunga e complessa, sia per i criteri imposti nella scelta dalla direzione del Festival, sia per i dubbi, il semplice disinteresse o i continui cambiamenti di idea di alcuni Comuni.
Idee e buoni propositi a parte, la seconda edizione di Autunnonero non sarebbe tuttavia stata possibile senza il contributo e il sostegno della Regione Liguria, della Provincia di Imperia, della Fondazione Carige, della Banca di Caraglio, del Cuneese e della Riviera dei Fiori, dei Comuni di Vallecrosia, Dolceacqua, Pigna, Triora, Cervo e di tutti gli sponsor privati che hanno aderito all’iniziativa. Il sostegno e la copertura informativa di tutti gli eventi da parte del media partner “La Stampa” hanno inoltre garantito quella costante visibilità che ha permesso al Festival di essere conosciuto in tutta la provincia e oltre.
Grazie a questi presupposti e, soprattutto, alla passione, all’impegno e alla dedizione di alcuni membri dell’Associazione Culturale Autunnonero, dei membri del Comitato Scientifico e dei prestigiosi e numerosi ospiti di quest’anno, la seconda edizione di Autunnonero ha potuto avere luogo e godere così del grande successo che ha consacrato il Festival ad evento importante della stagione autunnale ligure.
Parlando di bilanci, salta subito all’occhio come l’esito del Festival percorra due binari paralleli. Il primo è quello che lo impone come Festival nazionale e internazionale; il secondo come realtà culturale ospitata nella Provincia di Imperia.
Si può dire che il trend già evidente nella prima edizione si è confermato anche quest’anno. Dando un’occhiata fugace ai risultati in termini di affluenza di pubblico, di visibilità e interesse da parte dei media, ne emerge un incredibile successo a livello nazionale e internazionale. Interviste in radio nazionali, in televisione, su quotidiani e riviste, su portali internet italiani, francesi, inglesi ed americani. Il pubblico che ha partecipato agli incontri proveniva poi all’80% da fuori della Provincia di Imperia: da Genova, Torino, Milano, Venezia, Reggio Emilia, Modena, Firenze, Roma e Napoli, tanto per citare alcune città; e poi Inghilterra, Francia, Germania, etc.
Il secondo binario mette invece in evidenza la realtà ben più grigia di una dimensione locale che ancora fatica a valorizzare, o più semplicemente a provare interesse per realtà culturali nuove e in crescita.
Se, grazie alla prestigiosa anteprima internazionale di una mostra creata su misura per il Castello dei Doria di Dolceacqua dal grande artista inglese Dave McKean, famoso illustratore di Batman Arkham Asylum, ma anche di Constantine, Sandman e poi regista di Mirrormask e collaboratore di Neil Gaiman, Autunnonero ha ottenuto interesse da tutt’Europa e dagli Stati Uniti, non è riuscito tuttavia a destare quello degli abitanti della Provincia di Imperia, né tanto meno delle televisioni locali.
Ma alla luce degli obiettivi posti all’esordio del Festival, diretti ad un pubblico e una realtà di respiro molto ampi, questa seconda edizione è da considerarsi un grande successo e un incredibile passo avanti verso la vita adulta. E ricordiamo che è stato raggiunto dopo soli due anni. È stata la prima edizione con la formula allargata a più Comuni e molte sono state le ingenuità e le pecche; molti i problemi e le collaborazioni fallite. Ma dopotutto l’adolescenza è così.
Si può dire che il bambino è stato svezzato e il ragazzo ha superato i traumi del cambiamento. E se in due anni è riuscito a fare tanta strada, cosa sarà in grado di fare da adulto?
A. S. |
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